Depuratori d’acqua: attenzione a chi parla di “bonus regione” o di “depuratore gratuito”
Sempre più famiglie scelgono di installare un impianto per avere acqua buona e sicura direttamente dal rubinetto. Purtroppo, alcune aziende del settore depurazione usano messaggi pubblicitari ingannevoli come “bonus regione” e “depuratore gratuito, paghi solo i filtri”. Sono frasi che sembrano convenienti ma che spesso non corrispondono alla realtà.
Da dove nasce il falso “bonus regione”
Il termine bonus regione viene spesso usato in modo scorretto.
In passato esisteva un vero incentivo statale: il Bonus Acqua Potabile, introdotto dalla Legge di Bilancio 2020 (Governo Conte) e prorogato con la Legge di Bilancio 2022 (Governo Meloni). Il bonus permetteva un rimborso fino a 500 euro sull’acquisto di un impianto di trattamento domestico.
Dal 2024 però questo bonus non è più attivo.
Nonostante ciò, alcune aziende continuano a pubblicizzare il loro depuratore parlando di bonus regione. Ma la verità è che non esiste nessun contributo regionale per l’acquisto dei depuratori. Quando il consulente arriva a casa, mostra il prezzo e applica uno sconto immediato, chiamandolo appunto “bonus regione”. In realtà si tratta solo di uno sconto commerciale inventato dall’azienda, presentato come se fosse un’agevolazione pubblica.
Il mito del “depuratore gratuito”
Un altro slogan molto diffuso è “depuratore gratuito, paghi solo i filtri”.
A prima vista sembra un affare: una macchina gratis e l’unico costo legato ai filtri da cambiare periodicamente. Ma in realtà funziona così:
- il depuratore viene regolarmente acquistato, nella maggior parte dei casi con un finanziamento;
- ogni anno il cliente deve pagare la manutenzione, che costa dai 80 ai 120 euro; in questa cifra sono compresi i filtri nuovi e lo smaltimento dei vecchi.
Quindi non è affatto vero che il depuratore sia gratuito: il cliente acquista la macchina e paga un servizio annuale che include i filtri.
Finanziamento e legge: perché non riguarda i filtri
Qui è bene fare chiarezza.
In Italia, banche e società finanziarie non possono finanziare beni che non siano durevoli e strumentali. I filtri non rientrano in questa categoria: sono materiali di consumo, con scadenza breve (1–2 anni anche se inutilizzati).
Il depuratore invece è un bene durevole: può essere utilizzato per molti anni ed è quindi finanziabile.
I dati lo confermano: oltre il 95% delle famiglie acquista il depuratore con un finanziamento proprio perché lo considera un investimento a lungo termine. Questo dimostra che quando viene detto “nel costo dei filtri ti diamo il depuratore in omaggio”, in realtà il cliente sta pagando la macchina con il finanziamento, mentre i filtri sono solo inclusi nel pacchetto di manutenzione.
Cosa deve sapere chi vuole un depuratore
Sia il cosiddetto bonus regione che il messaggio del depuratore gratuito sono strategie di marketing pensate per catturare l’attenzione, ma che rischiano di trarre in inganno.
Non esiste nessun bonus regionale e nessun depuratore gratis: c’è un acquisto con regolare contratto e un costo di manutenzione annuale.
Pertanto, ne consegue che
Un depuratore d’acqua domestico è un ottimo investimento per la salute e il risparmio, ma va scelto con trasparenza. Prima di firmare qualsiasi contratto chiedete sempre:
- qual è il prezzo reale del depuratore?
- quanto costa la manutenzione annuale?
- cosa è incluso nel servizio?
- leggere attentamente i termini e condizioni dei contratti prima di firmare e verificare che esista la possibilità di recedere dal contratto entro 14 giorni dalla consegna del depuratore.
Diffidare da slogan come “bonus regione” o “depuratore gratuito” è il primo passo per fare una scelta consapevole e sicura.